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domenica 7 dicembre 2008

ITALIANO IN ARGENTINA: PRIMO LIVELLO



Siamo un gruppo di bambini che quest’anno abbiamo incominciato a imparare l’italiano.
Siccome Geronimo è “flogger”, non veniva a lezione. Abbiamo confessato questo alla professoressa Laura e poi, le abbiamo spiegato cos’era un “flogger”.

Io, Laura, prima mi sono spaventata nel leggere giornali... poi ho visto a Peter Capussotto (faceva da “Emo”, tante grazie Peter!!!) e “gli Emo” e “i Flogger” hanno invaso le mie lezioni!!!

Geronimo è diventato “la cicala flogger” nel leggere la favola “la cicala e la formica”. E altri corsi hanno prodotto alcune cose.

Così, i bambini imparano ma anch’io imparo da loro...

giovedì 4 dicembre 2008

ITALIANO IN ARGENTINA: QUINTO LIVELLO

(disegno fatto da Miguelina)

Siamo un gruppo di ragazze che frequentiamo il quinto anno d’italiano...
Abbiamo letto una favola di Gianni Rodari “Lo spaventapasseri”, del libro “Favole al telefono”.

Poi abbiamo pensato che non va male inventare ...
· Uno spaventaladri
· Uno spaventatristezze
· Uno spaventaviolenze
· Uno spaventaguerre


E abbiamo pensato che ci sono anche delle persone che spaventano... e allora, abbiamo scritto...

MIO FRATELLO È UNO SPAVENTAFIDANZATI

Questa storia racconta il mio fine settimana...
Sabato scorso, mentre stavo truccandomi, all’improviso suonò il campanello, era il mio nuovo fidanzato. Lui è alto, grasotello, ha i capelli rossi e gli occhi chiari, e il più importante: lui è flogger.
In salotto, vicino alla porta stava aspettando mio fratello l’oppurtunità di conoscerlo. Ma c’era un problema, mio fratello, Venceslao, è emo.
Nell’aprire la porta, non appena l’ha visto ha preso una racchetta da tennis per cacciarlo via. Io ho preso l’altra racchetta per cacciare via lui. Dopo, Cornelio, mio fidanzato e io, Simona, siamo andati all’“Abasto” dove c’era una serata flogger: il compleanno di Cumbio, la leader di tutti i flogger.
All’improviso apparve mio fratello, vestito da emo con la sua racchetta. Tutti i floggers lo guardarono stupiti e incominciarono a ridere. Mio fratello voleva tagliarsi le vene con la racchetta... Io e Cornelio, nel vederlo, le abbiamo cambiato la racchetta per una raccolta del “DJ Tiesto”
D’allora in poi, Venceslao, non si è perso mai più una festa flogger.
Cosa faccio io adesso che il mio fidanzato è diventato emo???
(Scrittrici: Flor e Ale)

MIO FRATELLO È UNO SPAVENTAFIDANZATI

Mio fratello è uno spaventaragazzi. È vero. Come dice la parola...
Mio fratello Facundo spaventa tutti gli uomini che mi piacciono. Lui è insoportabile. Ad esempio, un giorno stavamo a casa di Federico (un mio amico) quando all’improvviso abbiamo visto un fotografo alla finestra della camera di letto di Federico. Era un paparazzo o mio fratello? Avete visto? Non posso andare nemmeno a casa del mio migliore amico... mio fratello pensa che tutti i ragazzi sono i miei fidanzati. Nessun ragazzo gli sembra buono per me. Lui sta totalmente pazzo.
Quindi, io ne ho un ragazzo... in segreto...
SHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!
(scrittrice: Tati)

ITALIANO IN ARGENTINA: SECONDO LIVELLO




Siamo un gruppo di ragazzi che impariamo l’italiano… alcuni sono grandi... altri piú piccoli... che problema! La noia dell’uno è la allegria degli altri...Quindi, Agustina che in italiano sarebbe Agostina... sa molte cose di informatica. Noi abbiamo aggiornato alla professoressa che ha cambiato il suo diskette per un pendrive (ma se lo dimentica spesso!!!), abbiamo proposto di aprire un blog (un cosa??? Ci diceva), ha impararato a usare lo scanner... peccato che lei non ha molto tempo libero e neanche la scuola le provvede l’opportunità !!! Nonostante impara subito


PICCOLO DIZIONARIO


Questo è un piccolo dizionario fatto dagli allievi :)

Allora, a studiare!!!!





la famiglia


PADRE
MADRE
CUGINO
NONNO
NONNA
SORELLA
ZIO
ZIA
CUGINA
FRATELLO


CORPO

TESTA
OCCHI
ORECCHIE
MENTO
COLLO
CUORE
STOMACO
INTESTINO
COSCIA
GINOCCHIO
PIEDE
MANO
POLSO
AVAMBRACCIO
FEGATO
BRACCIO
POLMONE
BOCCA
NASO
NUCA
SPALLA
SCHIENA
GOMITO
GLUTEO
POLPACCIO
TALLONE
CAVIGLIA
GAMBA
SALUTI E PRESENTAZIONI

CIAO
BUONGIORNO
BUONASERA
BUONANOTTE
ARRIVEDERCI
A PRESTO
A DOMANI
A PIÚ TARDI
CI VEDIAMO
CI SENTIAMO
BUONE VACANZE
BUON VIAGGIO
GRAZIE
PREGO
PER FAVORE
SCUSA/SCUSI

numeri

NUMERI

ZERO
UNO
DUE
TRE
QUATTRO
CINQUE
SEI
SETTE
OTTO
NOVE
DIECI
UNDICI
DODICI
TREDICI
QUATTORDICI
QUINDICI
SEDICI
DICIASSETTE
DICIOTTO
DICIANNOVE

VENTI
TRENTA
QUARANTA
CINQUANTA
SESSANTA
SETTANTA
OTTANTA
NOVANTA
CENTO

ORDINALI

PRIMO
SECONDO
TERZO
QUARTO
QUINTO
SESTO
SETTIMO
OTTAVO
NONO
DECIMO

I GIORNI DELLA SETTIMANA


LUNEDÍ

MARTEDÍ

MERCOLEDÍ

GIOVEDÍ

VENERDÌ

SABATO

DOMENICA


I MESI:

GENNAIO

FEBBRAIO

MARZO

APRILE

MAGGIO

GIUGNO

LUGLIO

AGOSTO

SETTEMBRE

OTTOBRE

NOVEMBRE

DICEMBRE.

dizionario illustrato





DIALOGHI

REGISTRO INFORMALE

CIAO!!! COME TI CHIAMI?
MI CHIAMO LAURA. COME STAI?
BENE. E TU DI DOVE SEI?
SONO ARGENTINA
ARRIVEDERCI












REGISTRO FORMALE

BUONA SERA!!! COME SI CHIAMA?
ELISABETTA V. COME STA?
NON C´E´MALE, GRAZIE
E LEI DI DOV´E ?
SONO LA REGINA D´INGHILTERRA
ARRIVEDERLA!!

domenica 30 novembre 2008

DIALOGO: in treno!!!


SECONDO ANNO

Abbiamo imparato un dialogo che si chiama “In treno”.
A Rodrigo e Gabriele l’è piaciuto tanto che l’hanno letto, drammatizzato con i suoni della stazione e poi hanno scritto quello che avevano drammatizato.
Dialogo in treno _

R: - Ciao! Come ti chiami?
G: - Mi chiamo Gabriele e tu?
R: - Mi chiamo Rodrigo. Quanti anni hai?
G: - Io ho dieci anni e tu?
R: - 10 anni come tu.
G: - Come, scusa?
R: - 10 anni.
G: - Dove studi?
R: - Io studio al “Normal 6”
G: - E tu?
R: - alla scuola 13.
G: - Dove vivi?
R: - In via Gallo 1234, e tu?
G: - In via Charcas 1234.
R: - Il tuo numero di telefono...?
G: - 4123-5678. Il tuo...?
R: - 4876-54321
G: - Ciao!
R: - Ciao!

sabato 29 novembre 2008

ITALIA: REGIONI, CAPOLUOGHI, CITTÀ...


Abbiamo:
Ø visto l’Italia e le sue regioni.
Ø fatto una ricerca...
Ø aggiunto delle cartoline della professoressa Laura, ricevute dalla sua famiglia che abita in Italia...



REGIONE

ABBRUZZO

CALABRIA

CAMPANIA

EMILIA ROMAGNA

FRIULI VENEZIA GIULIA

LAZIO

LIGURIA

LOMBARDIA

BASILICATA

MARCHE

MOLISE

PIEMONTE

PUGLIE

SARDEGNA
SICILIA

TRENTINO-ALTO ADIGE

TOSCANA

UMBRIA

VALLE D’AOSTA

VENETO



CAPOLUOGO


L’AQUILA

CATANZARO

NAPOLI

BOLOGNA

TRIESTE

ROMA

GENOVA

MILANO

POTENZA

ANCONA

CAMPOBASSO

TORINO

BARI

CAGLIARI
PALERMO

TRENTO

FIRENZE

PERUGIA

AOSTA

VENEZIA


CITTÀ


GIFFONI VALLE PIANA

ALESSANDRIA

SALERNO

VERONA

ALESSANDRIA

venerdì 28 novembre 2008




La casa que se dice “de Julieta”, sita en una posada restaurada del siglo XIII, en la Via Cappelo 27 de Verona, cuyo balcón se ve en la fotografía, efectivamente vivió la familia Capuleto.

La casa che è detta “di Giulietta”, si trova in una locanda restaurata del XIII secolo, in Via Cappelo, a Verona, il cui balcone si vede nella fotografia, e dove abitava la famiglia Capuleto.


Anche attraverso William Shakespeare, Verona è oggi una città ampiamente conosciuta ed ammirata nel mondo. Shakespeare non visitò mai Verona, ma la conobbe attraverso scritti di Luigi da Porto, Masuccio Salernitano e Matteo Bandello, che lo ispirarono per la sua opera più famosa, se si può inserire una gerarchia nelle sue opere: Romeo e Giulietta.
Shakespeare si immaginava Verona come una sorta di Venezia con canali e gondole, forse ispirato dai pittori veneziani alla corte di Londra. Egli aveva probabilmente un rapporto particolare con l'immagine che si era creato della città, tanto che ambientò o diede origine a diversi suoi personaggi a Verona. Vanno ricordate anche le due commedie I due gentiluomini di Verona e La bisbetica domata, ambientata a Padova, ma con il personaggio maschile centrale, Petruccio, veronese.
INVESTIGAZIONE FATTA DA GIULIETTA!!!!! VIAGGERÀ E CI SARÀ UN GIORNO AL BALCONE???

LA STORIA DEL COLOSSEO



Il Colosseo, denominato dagli antichi Romani "Anphitheatrum Flavlum", fu costruito dall'Imperatore Vespasiano, nel 72 d.c. circa, e inaugurato da suo figlio Tito nell'80 d.c.L'edificazione avvenne nell'area occupata dall'enorme palazzo di Nerone, la Domus Aurea, costruita dopo il grande incendio di Roma del 64, che doveva essere una valle racchiusa tra i colli della Velia, Palatino,Celio, Oppio, e Fagutale ed era attraversata da un corso d'acqua che correva in direzione del Tevere lungo un percorso che segue grosso modo l'attuale via di San Gregorio. La presenza del laghetto fu abbondantemente sfruttata per risparmiare sulle fondamenta, realizzate in pilastri di travertino poggianti su un anello di calcestruzzo continuo, intervallato solo da alcuni fognoli per lo scorrimento delle acque di falda che, altrimenti, avrebbero allagato tutta l’area.Nelle vicinanze era presente una statua colossale di Nerone, dal quale la leggenda vuole che derivi il nome Colosseo. Dopo l'uccisione di questo imperatore la statua venne rimodellata per raffigurare Sol il dio del Sole, aggiungendo l'appropriata corona solare. Il Colosso venne quindi spostato dalla sua originale collocazione per far posto al tempio di Venere e Roma sotto Adriano. Il sito del basamento della statua colossale dopo lo spostamento è attualmente segnato da un moderno basamento in tufo. la struttura originale doveva essere molto particolare: per i regni di Vespasiano e di Domiziano sono note all’interno del Colosseo delle naumachie, cioè delle battaglie navali. Questo può significare che originariamente la pavimentazione del Colosseo doveva essere tale da consentire una grande portata d’acqua, magari proprio mantenendo l’originale stagno nato per la casa di Nerone.La grande platea di fondazione, a forma di corona ellittica, aveva uno spessore di tredici metri e nel suo interno gli ingegneri romani ricavarono una serie di canalizzazioni per il deflusso delle acque piovane. Una volta costruito l'elevato del monumento, si procedette all'interramento delle aree circostanti fino a raggiungere il piano attuale della piazza che venne poi lastricato. I tavolati della vasta area dell'arena poggiavano su una serie di muri paralleli, nei quali vennero ricavati gli alloggiamenti degli ascensori che venivano utilizzati per trasportare le belve e i gladiatori.Ai sotterranei del Colosseo, illuminati dalle torce e dalle lampade ad olio, si accedeva attraverso quattro corridoi posti lungo gli assi dell'edificio, così che era possibile raggiungere questi ambienti anche con i carri. Il cripotoportico a nord collegava i sotterranei del Colosseo con il Ludus Magnus (la vicina caserma dei gladiatori), dove esisteva una serie di edifici di abitazione che si aprivano su un cortile con palestra scoperta di forma ellittica, un anfiteatro in miniatura. Dai sotterranei, presso il palco dove l'imperatore assisteva agli spettacoli, salgono alcune scalette, che consentivano il collegamento diretto con il palco imperiale. Da questo parte un altro corridoio ipogeo, illuminato da lucernari, che in origine aveva un rivestimento in marmo e la volta decorata con stucchi dipinti, era utilizzato dagli imperatori per accedere al Colosseo senza essere visti.All'interno la cavea con i gradini per i posti degli spettatori era suddivisa in cinque settori orizzontali (maeniana), riservati a categorie diverse di pubblico: il settore inferiore, riservato ai senatori e alle loro famiglie, aveva gradini ampi e bassi che ospitavano seggi di legno (subsellia); seguivano il maenianum primum, con otto gradini di marmo, il maenianum secundum, suddiviso in imum (inferiore) e summum (superiore), ancora con gradini in marmo, e infine il maenianum summum, con circa undici gradini lignei all'interno del portico che coronava la cavea (porticus in summa cavea): i resti architettonici di quest'ultimo appartengono ai rifacimenti di epoca severiana o di Gordiano II. I diversi settori erano separati da alti podi (precinctio), nei quali si aprivano le porte di accesso (vomitoria), protetti da transenne in marmo (risalenti ai restauri del II secolo d.c. Sui gradini sono incise le indicazioni dei posti e sulla balaustra del podio venivano iscritti i nomi dei senatori a cui i posti inferiori erano riservati. Gli spettatori raggiungevano il loro posto entrando dalle arcate loro riservate. Ciascuna delle 74 arcate per il pubblico era contraddistinta da un numerale, inciso sulla chiave di volta, per consentire agli spettatori di raggiungere rapidamente il proprio posto.

Negli anni, incendi, terremoti e l'uomo inflissero dei colpi piuttosto pesanti al Colosseo:Nel 217 d.c. un incendio distrusse le strutture superiori; l’edificio venne ristrutturato da Eliogabalo e da Alessandro Severo, e fu riaperto nel 222 senza che i lavori fossero terminati. Ci furono altri incendi nel 250/252 e nel 320 che crearono danni al Colosseo e ci furono altre ricostruzioni sotto Costantino e re Odoacre (Odoacre, primo dei re barbari di Roma) nel 476 - 483 d.c.Dopo la caduta dell’impero Romano ci furono altre opere di risanamento in seguito ad un’altro terremoto avvenuto intorno al 484 o 508. Ad un certo punto il grande Anfiteatro Flavio fu abbandonato e nel VI secolo adibito ad area di sepoltura; in seguito, usato come abitazione. Nell’alto medioevo il Colosseo diventò fortezza dei Frangipane e degli Annibaldi fino al 1312, quando intervenne l’imperatore Enrico VII che lo riconsegnò al Senato e quindi al popolo romano.I terremoti del 1231 e del 1349 portarono altri danni al Colosseo che oramai in rovina venne abbandonato di nuovo. Il triste destino lo fece diventare una cava di marmo usato per costruire nuovi edifici tra i quali i più noti, il palazzo Venezia e della Cancelleria. I blocchi di travertino vennero asportati o vennero usati quelli caduti per opera delle catastrofi naturali, per costruire il palazzo Barberini nel 1703 e per il porto di Ripetta. Un detto famoso che faceva parte di una descrizione del "saccheggio" del Colosseo dice: "Quod non fecerunt Barbari, fecerunt Barberini" (Ciò che non fecero i barbari, fecero i Barberini). Nel corso del giubileo del 1675 assunse il carattere di luogo sacro in memoria dei molti martiri cristiani qui condannati al supplizio e nel 1744 Papa Benedetto XIV lo consacrò alla passione di Cristo e vi fece costruire le 15 tappe della Via Crucis, in memoria dei martiri cristiani sacrificati nell’arena.In seguito ai dissesti strutturali si ebbero i primi restauri: speroni a sostegno delle estremità rimaste in piedi della facciata furono costruiti nel 1807 ad opera di Raffaele Stern e nel 1827 da Luigi Maria Valadier, che ricompose nella nuova opera parte delle strutture già crollate. Altri restauri nell'interno si ebbero tra il 1831 e il 1846. Contemporaneamente si iniziò a liberare il monumento dall'interro con gli scavi diretti da Carlo Fea nel 1811 e 1812 e con quelli di Pietro Rosa (1874-1875). Nel 1938 e 1939 furono completamente scavate le strutture sotterranee dell'arena, in parte alterate dalle ricostruzioni.


INVESTIGAZIONE FATTA DA MIRANDA !!!

Venezia è la principale città del Veneto e dell'Italia nord-orientale, capoluogo della provincia omonima e della regione Veneto. È catalogata come patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
La città è situata, insieme a numerose piccole isole, all'interno della Laguna di Venezia, nella parte nord-occidentale del Mare Adriatico. Il suo comune conta 268.993 abitanti, di cui 60.000 circa nella città vera e propria, 176.000 circa nelle città di terraferma Mestre e Marghera e nelle frazioni circostanti e circa 31.000 nelle varie isole della sua laguna. Il comune è molto vasto e frazionato, vi si parlano una decina di dialetti diversi.

« Ero a Venezia sul Ponte dei Sospiri; un palazzo da un lato, dall’altro una prigione; vidi il suo profilo emergere dall’acqua come al tocco della bacchetta di un mago... »
INVESTIGAZIONE FATTA DA MARCO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!